Come si combattono gloriosamente
I due eserciti del giorno e della notte
Quando, nei mattini così brevi
Che mezzodì il giusto va a bottega
Seminando briciole
Lungo il sentiero che si offusca
In mastro crepuscolo medesimo
E sfarfallando cadono i grani dell’incenso
D’una neve
A tal segno ammonitrice
Che tu credi
Che il tempo sia venuto
Alla clessidra ma solo per smeriglio
È allora che ti dici
« Andiamo nei campi rigirandoci
« Tra le mani i berretti
« Bicorni delle lepri
« Paludiamoci tra le selve perplesse
« Che una radura ci offra solitaria tregua
« Dove frusciano appena le cornute serpi
« I ponti varchiamo
« E saliamo lassù in azzurre onde
« Sbuffando come ciminiere
« Ai monti dove dilegua un’annonaria neve
« Inargentate le nari per i crediti
« Che i loro stessi oracoli ci presenteranno… »