Vieni.
Lascia che fumi il polline. Senti le tracce
del mito nel trasloco?
È il migrare, si nasconde
un diamante sul fondo della gola.
Ferma.
I bambini in salotto si risvegliano.
Il mondo adesso è zitto:
il mondo una volta ha parlato e adesso è zitto.
Un bosco pensoso una pensione un carcere
nuovo di zecca, senza mosche attorno ai cassonetti
né facce, o passeggiate – troppa gente camminava solitaria
parlando. Sono andati e li rivedi dentro ai sogni,
seppure tu non voglia.
Sono ovunque. Forse temi l’imboscata, sono giorni
che ti guardi intorno
e però non trovi nulla, sei convinto che ci sia qualcosa in meno:
una eredità latente. O le case abbandonate,
o le case che abbandoneremo.
A chi tace tu prometti altro silenzio.
(da SCENARIO, TAUT editori 2022)