Con il disavanzo endemico avente carattere di malattia
gli animali e i vegetali di un dato territorio si ammalano e muoiono.
L’endemismo li stermina, e loro
muoiono e muoiono
divisi in scaglioni ordinati.
Si affacciano a coppie su un precipizio e si lanciano nel vuoto mano nella mano
sciupandosi le labbra in sorrisi
gli occhi ridotti a fessure.
Muoiono così, con un oplà in testa
la vertigine, il rimbalzo
il suono delle ossa spaccate.
A loro morire non dispiace troppo.
“Tanto alla fine muoiono tutti. Non facciamone una tragedia”
dicono.