Editoriale

“Il Cric” nasce da una pretesa molto ampia, anzi, naturale: dire certe cose che altrove non sarebbe mai possibile. Primo: perchè non te le fanno dire. Secondo: perchè hanno deciso di farle dire a un altro. Soltanto che quest’altro, il tuo usurpatore, non avrà mai la tua voce, la tua naturalezza, il tuo eros. Vuoi un esempio? Non deve essere difficile immaginare che essere liberi è la cosa più bella al mondo. Liberi e sorridenti, certi che la verità risiede soprattutto nel bisogno di mettere in discussione l’esistente. Faccio un esempio ulteriore: se io ho capito che tu sei uno stronzo, o anche una stronza, e questa verità prima o poi verrà fuori in modo incontestabile, perchè mai dovrebbe essere impedito al più tempestivo di arrivare al fotofinish del riconoscimento con il già citato sorriso del primatista? Ecco, ecco a cosa serve questo giornale. Credo che queste poche parole bastino a spiegare tutto. 

Fulvio Abbate 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LA POTENZA
la potenza al susseguirsi indaga proiestorie ferrogrigie in formo grafie fitte al tatto che nega se ne punti sottratti serpentini Read more.
GLI INCONTRI
gli incontri sono occasionali, lui dice solo quanto sei bello smette e non mi guarda più — per favore vuoi Read more.
da I GIORNI QUANTI (103)
Il singhiozzo. Ti sei mai chiesto cosa veramente sia. Senzascomodarefroid. Non dirmi che ti dispiace. Non dirmi che ti dà Read more.
il gatto insegue (da INSETTI 2002)
  settembre 94     il gatto insegue la foglia copre il giudice scruta la virgola aspetta il punto arrivo Read more.
IL RITO DI PLINIO
Con il risultato che il giorno dell’assemblea la sosta da Plinio, il barbiere all’angolo, era tappa obbligata per i condomini, Read more.
un teatro (X): sulle cime di certi ghiacciai estinti
si danno per certi alcuni fatti, come quella volta che si andava a toccare la neve al mare, era gennaio Read more.
CAMMINARE
Io, quando cammino da solo per strada con tutte quelle vetrine fitte fitte piene di occhiali e bignè, a volte Read more.
Onirica  θ
Mi attaccavano dei vampiri. La notte era buia, senza luna, senza stelle. Intorno non c’erano alberi e l’erba non cresceva. Read more.
alla Follia di Banvard 8
Non hai mai visto prima quello che vedi ora. Read more.