Nei giorni scorsi ho inviato questa lettera a chi mi chiedeva di partecipare a un evento culturale, di fatto elettorale, è bene che sia resa pubblica.
Caro ***,
l’altro giorno al telefono ti ho detto che sarei venuto alla tua presentazione, che è, in verità, un momento politico ed elettorale, vista la presenza di Goffredo Bettini, garante di Veltroni, e di altre figure che in questi mesi hanno fiancheggiato il Pd e segnatamente Veltroni, al punto da appartenere pienamente al sistema clientelare di quest’ultimo. In verità, non ci sarò, né andrò a votare per Marino, se lo votino i Lodoli, le Lidia Ravera e tutti i signori e gli altri che in questi anni hanno usufruito di tutti i vantaggi del clientelismo dal volto umano che avete messo in atto in questa città, personalmente la mia posizione è nota e ufficiale da tempo: mai più in mio nome. Non dimentico che, sempre nei medesimi anni, istituzioni culturali che avrebbero dovuto essere inclusive hanno agito ancora una volta in termini clientelari, penso alla Casa delle Letterature e penso ad altre occasioni di democrazia perduta per la città, e ancora resterà agli atti il silenzio di tutti coloro che oggi fiancheggiano il Pd in città nei confronti della vergognosa nomina di Giovanna Melandri alla presidenza del MAXXI. Così come l’uso che il tuo amico Veltroni ha fatto di Pasolini in funzione autoassolutoria.
Con amicizia
Fulvio Abbate