“Teoria della massa omicida” di Gaetano Altopiano

Si finisce sempre col voler somigliare a qualcuno. Non solo fisicamente, fosse anche soltanto nell’azione di zuccherare un caffè o pisciare in una latrina. E’ un processo inevitabile, lungo e faticoso, cui tutti si è soggetti ma dove il successo arride solo ai meticolosi, che però questa volta sono la moltitudine. Dalla semplice citazione all’acquisto di un paio di scarpe nulla va trascurato. L’omologo non rischia. Meglio essere larghi. Si direbbe solo un fatto di costume: essere uguale agli altri rende più forti, è comodo, non ci si lambicca tanto il cervello, e in un ipotesi ottimistica può condurre addirittura al successo. In realtà è un retaggio del Paleolitico: quando l’uomo mangiava la vittima a scopi mistici, convinto di rubarne le proprietà e di diventare qualcun altro. Un occidente che in futuro non tenda al vegetariano ci spaventa. In teoria dovremo temere la massa. 

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