“L’attesa” di Gaetano Altopiano

Abbiamo nulla da dichiarare signora guardia. Eccetto ipertrofia prostatica e ovuli di cocaina nel buco del culo. Tatuaggi, qualche euro in contanti. Conti correnti a saldo zero e disperazione. Odio a bizzeffe signora guardia. Sissignore signora guardia, l’odio che non riusciamo più a contenere. Perché vede, signora guardia, a un certo punto, dopo un certo numero di anni intendo, ogni torto che abbiamo subito è finito in un bacino di stoccaggio che ne ha fatto un torto disponibile. Come una polveriera che ne so, un deposito di munizioni ha presente? Ogni proiettile è una carica di merda da restituire. Gomorra, Fazio, ipocrisie, expo, antimafia, legge Fornero e Monti, i tre miliardi alla Sicilia, la perdita d’esercizio del 2013, i soldi per la spesa, i ricchi, i funzionari che non fanno un cazzo, gli stipendiati-sanguisughe, sbirri, politici. E i mesi che trascorrono a vuoto. Oh cara signora guardia questa è la cosa più terribile: l’attesa. 

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