“My little Mondiale” di Gaetano Altopiano

La bella signora (davvero bella) ieri indicava la strada. Il deposito di materiale agricolo era alla fine di un lunghissimo viale alberato. IL cielo era pesante (davvero pesante) e l’odore di pelle dell’auto insopportabile. Cinque sigarette e poi basta, mi sono detto, e ho guardato quel sacco pieno di zappette di trattore pensando che era inevitabile usare tutti quegli aggettivi. Ho avuto di colpo la necessità di definire la circostanza. La consistenza delle lame che sbriciolano l’erba. Il mio compagno di viaggio. L’importanza della mia presenza e il risultato che portavo a casa: pareggio (con qualificazione). 

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