“Tracce” di Gaetano Altopiano

Natura, ragione, persistenza anche, degli odori, ho scoperto essere fenomeni poco studiati. Probabilmente perché per l’uomo l’Olfatto è ormai un senso secondario (qualcuno addirittura pensa che un giorno ne saremo privi) e in quanto tale inutile da esaminare. L’indagine olfattiva oggi è perciò diventata superflua. Non serve, per esempio, odorare la carne per vedere se è andata a male, la trovi sottovuoto e puoi aprirla anche dopo settimane, e nessun medico si sognerebbe di diagnosticare la malattia dall’alito di un paziente. Né vedrete mai una massaia che annusa una mela: non ci si affida più all’odorato per fare la spesa. Scadenze, date di conservazione, codici a barre, danno maggiori garanzie. Ciononostante “l’odore” se ne sbatte delle disamine umane e imprime un’impronta che si sovrappone a ogni superficie con la quale viene a contatto. Ha il vantaggio della “prepotenza” e a volte addirittura quello della “violenza”, poiché spesso lascia una traccia che nessuno può far finta di non sentire e che in quel momento vorrebbe eliminare. Provate a pestare una merda e a portarvela a casa. 

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