“Prendi i soldi e scappa” di Gaetano Altopiano

Si chiama la “casa dei cattivi odori”. E se ne ha ben donde. Da subito, già nell’androne, infatti è puzza. All’inizio il sentore è di fogna, ma col variare dell’altitudine varia di aroma. Nelle scale diventa tanfo di rinchiuso, ci si sente in galera, qui non si apre la finestra da mille anni, e appena arrivati al piano (primo) è indecifrabile, con note poco chiare ma decisamente insopportabili, camuflage, direbbero in Francia. L’appartamento è spoglio, un corridoio e diverse porte, nessun mobile, solo quella stramaledetta puzza che non ti molla un secondo. La stanza dell’ospite completa il safari. E’ un misto di odore di sterco animale e di polvere fossilizzata, di latte andato a male e di sudore mai del tutto deterso. Guardo mio fratello e ce la intendiamo subito: non appena scuce scappiamo. Intesi. 

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