“Gli appuntamenti” di Gaetano Altopiano

Quest’uno pensò a una faccia che non conosceva. Mai vista, si disse. Guardò nel proprio archivio personale e ripetè a voce alta: mai, sono sicuro. La immaginò mentre sorbiva la terza tazza di tè e il quarto bicchiere d’acqua (non contemporaneamente, ovviamente). Ne azzeccò il colore degli occhi, la forma del naso, il taglio di capelli e persino la chiocciola dell’orecchio. Lo stesso succedeva, però, a quest’altruno. Pensava pure lui a una faccia d’uomo che non conosceva. E si diceva: non l’ho mai vista, sono sicuro, mai, ma com’è che mi viene in testa? Era un secolo buio e il sole spuntava solo due volte l’anno, la strada in cui si davano appuntamento, infatti, era nera e terribile.

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