“Acqua in bocca” di Gaetano Altopiano

Discutevamo dell’uomo che cantava sotto la doccia, antico quanto il morto che si rivoltava nella tomba, occhei, e arrivammo alla conclusione che, per quanto improbabili, delle due la seconda era l’ipotesi più realistica anche se ci sembrava la più assurda: un minimo smottamento del terreno potrebbe in effetti provocare un movimento del cadavere dentro la bara. Ma che un uomo poteva cantare immerso nell’acqua non lo accettammo né io né lui, oltre che per la seguente palese contraddizione. La retorica, infatti, madre di quelle figure, partorì pure la locuzione “acqua in bocca” per indicare il silenzio assoluto. 

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