“Assunzione del falso” di Gaetano Altopiano

L’assuefazione all’assunzione secolare del “falso” non poteva che condurre a una vera e propria mutazione genetica. Questa è la generazione del precipizio, e siamo alla fine: tra meno di vent’anni nessuno sarà più in grado di distinguere la verità. Definitivamente. Spiegabile perché la diffusione dell’oscurantismo adesso ha subito quella che si temeva essere la spinta decisiva. Si ringrazi il dio della comunicazione. E’ ipotizzabile, allora, secondo la teoria dell’evoluzionismo, che tutto ciò fosse stato previsto e Madre Natura avesse già preventivato un simile destino: sia preclusa alla massa il discernimento della verità. Tentando di chiarire, provate a considerare l’esempio che segue. Se in una società dove si viva di sola arte, di un originale (un quadro mettiamo, intitolato “la verità”) si faranno mille copie (in successione) ognuna recherà una variazione che progressivamente finirà col dare un solo risultato: la copia numero mille sarà tutt’altra cosa dall’originale. Segue che il suo acquirente, troppo lontano dalla possibilità di un confronto, comprerà il quadro intitolato “la verità” convinto che il soggetto sia fedele al suo titolo: questa è la verità, si dirà soddisfatto (in realtà non ha comprato che un falso, per giunta il peggiore e quanto di più lontano dal desiderio del concetto che lo ha spinto all’acquisto). 

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