“L’unica possibile” di Gaetano Altopiano

Non ho alcun bisogno di far sapere agli altri quanto oggi io sia di malumore. Né, d’altronde, ne ho il minimo desiderio. A cosa servirebbe? Il vuoto, per quanto abbia funzione spaziale, non è altro che un intervallo fra due rette. Non se ne ricava nulla. Piuttosto è proprio nella discrezione che si rivela il gentiluomo: lo stile come istinto, il silenzio come unica possibile condivisione. Concludo: Il sacrificio come regola di vita.   

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