“Naufragare in campagna” di Francesco Gambaro

Un rovescio, un altro rovescio. L’uomo seduto sulla sdraio alza tanto di cappello al tempo che rovescia su di lui acqua battesimale. Non si alza, pensa, chi l’ha detto che non mi sarei fatto più un bagno secolare. I temporali se ne stanno alla larga da lui, nessun fulmine infatti lo colpisce. Rovesci forti ma gentili. L’uomo alza il cappello a questo interludio della natura, al cauto silenzio dei corvacci. Anche il silenzio, ora, è in pausa. Un altro rovescio, il cielo bianco, rovesci come in un salto di sesta. L’uomo seduto, all’aperto e scoperto, in questo 19 agosto, latititudine: 37.9832411; longitudine: 14.2364749, alza il cappello e ringrazia l’ultimo rovescio.

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