L’OCCHIAIA (6) di Elio Coniglio
Sento gli sbadigli nell’ora in cui il giorno si morde la coda e non solo, cioè mentre l’orologio della torre della chiesa batte gli ultimi dei cento piagnucolosi rintocchi di mezzanotte, giusto proprio quando io, dopo essermi liberato dagli indumenti stanchi di umori e sudori gettandoli sulla spalliera della sedia più vicina al letto, sto per infilarmi tra le lenzuola già pronto ad avventurarmi in un nuovo sogno …. -Un improvviso sbatacchiare di ante smorza e poi spegne ogni scampanio, ogni sbadiglio. Un’ agguerrita corrente d’aria soffia dall’interno dell’armadio e sparge verso l’esterno, delizia per il mio naso, un cazzuto odore di naftalina. Solo quando quest’ultima sbaraglia spingendo ai quattro angoli della stanza un astioso sciame di tarme versicolori, i vestiti, uno alla volta, vengono fuori (dall’armadio) e sfilano impettiti davanti a me proponendosi per l’indomani…