“Positivo al DNA (verità di cane)” di Francesco Gambaro

POSITIVO AL DNA (verità di cane)
Risultano positivi al dna della lingua i peletti rossicci della signora Valdilunga. Dice il detective Nené: non è la lingua del soggetto indagato. Questa lingua è stata trapiantata in periodo antecedente il fatto. Dacui e percui, rinforza l’avvocato Di Parte, non possiamo ammetterla come prova. In effetti, è costretta la bioperita dott.ssa Perito, la stessa lingua non risulta, all’esame del Dna, umana, confermo anche io di doverla bocciare come prova. Io, che non sono stato mai umano, mi tradisco, dico per disappunto, appunto, perchè non volete capirmi, sono un cane. Se volete abbaio, ma, vostro onore, non mordo. Se volete un’altra prova vi piscio sulle ruote delle auto qui fuori. Abbaio, piscio ma non scappo. Per questo, esimii giurati, dovete dichiararmi innocente. Avvocato, dite al vostro cliente che se continua a prendere la parola non richiesto, sarò costretto a espellerlo dall’aula. Ho pure una coda che voi umani non avrete mai. Tre colpi di martello del giudice: e non applaudite o faccio uscire pure voi dall’aula. Signora Valdilunga, si spogli e giuri di dire tutta la verità, soltanto la verità, nient’altro che la verità. Dica…

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