“I SOPRAMMOBILI HANNO TANTE VITE” di Francesco Gambaro

Se li posi, mettiamo, su un tavolinetto d’epoca, si accucciano, respirano il privilegio di essere stati scelti per quel tavolinetto. Quando la padrona della casa o la cameriera li afferra stretti stretti per le pulizie, giuggiuolano di gioia, anche se non lo danno a vedere. Si acquattano, aspettando nuova polvere per rinascere, consapevoli di non essere nobili, di non meritare certi trattamenti. Se la padrona della casa muore e la cameriera va via si sentono soffocati dal buio e dall’unto. Trattengono il respiro. Poi arriva qualcuno che dice: cos’è questa merda di tavolinetto? Insieme al tavolinetto li scaglia tra le braccia avare di un rigattiere. Spaesati tentano la fuga tra pietra lavica e percolati di scarico. La maggior parte di loro rovina dentro sacchetti di polizia urbana. Tornano a non respirare, prima di essere triturati.

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