LE MANI STAMANI di Francesco Gambaro
Ho l’erba strappata dai vasi di casa in mano. Il solito calcare in testa. Stamani ho avviato per la prima volta, dasolochesonosolo, la lavatrice tetesca. Sei perso dice mia nonna, ti dovrebbero cadere le mani. Sei morta nonna, fammi riprovare o dimmi dove ho sbagliato. Scuoto i capelli e un’altro po’ di neve cade sulle mani. Stamani, dico, la mia vita la stendo tra alluce e pedice, sotto la lamiera cacatoria delle grondaie. E’ una bella giornata di sole. Immagino che calze, mutande e magliette asciugherebbero a vista d’occhio. Intanto che l’oblò tetesco della lavatrice continua a non girare mi dedico alla manicure pennellando le unghie di acetone. Aspiro. Per me, stamani, è come farmi di crack.