SI PIZZICAVA LA PELLE DEL PENE di Francesco Gambaro

Si pizzicava la pelle del pene. Era elastica come non lo era nessun’altra parte del suo corpo. Gli ricordava la pelle del pollo, arrostita e saporita. Un tic più che altro, un passatempo. Adesso immaginava fosse proprio pelle di pollo, bugnata e leggermente albina, aderente al pene come un preservativo al pollo. Ogni tanto con le unghie si faceva male. Non correva mai sangue, una minuscola virgola ematomatica il giorno dopo. Pizzicando pensava all’ultimo insuccesso amoroso. Quei pizzicati esigevano ragione all’erezione annunciata. Il desiderio si esaudisce nell’esaurimento del desiderio. Però non si sentiva esaurito. Solo un po’ fuori, un po’ lontano dalle pulsioni che avevano accompagnato le sue ultime giornate masturbative. La pelle non scattava poi così bene, ogni tanto un lembo rimaneva incastrato tra unghie e polpastrelli.

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