KAZAKISTAN, ASIA CENTRALE di Gaetano Altopiano

La plica semilunare(o plica mongolica) è il ripiego del margine della palpebra superiore tipico dell’occhio a mandorla. Caratteristica dei primi mesi dello sviluppo fetale di tutte le popolazioni, è solo nel ceppo asiatico che può sopravvivere anche nell’individuo adulto. Nessuno è in grado di stabilirne il motivo. Verosimile che possa derivare da un adattamento biologico ai climi aridi e freddi perenni, con vento persistente, come quello della Russia orientale o della Mongolia, seppure ciò non spiegherebbe perché indistintamente ogni embrione umano proceda da quella forma palpebrale. Certo è che un occhio così progettato, a parità di diottrie ma con fessurazione palpebrale tanto ridotta, garantisce maggiore protezione dalla polvere, dal freddo e dall’esposizione ai riverberi del sole in luoghi dove peraltro bisogna individuare la caccia su praterie sconfinate. C’è tuttavia dell’altro. Nei paesi occidentali, dove è inusuale, tale taglio è ritenuto motivo di fascino proprio per la caratteristica forma obliqua che concede all’occhio: l’angolo interno più basso di quello esterno; la somiglianza con la forma di una mandorla, appunto, che renderebbe il viso umano molto più interessante. E questo in un senso inequivocabile. Ovviamente, ai fini dell’accoppiamento. Nella riproduzione, infatti, si preferisce l’individuo più sano ritenendolo il più adatto a garantire una discendenza, e l’armonia delle forme e l’aspetto simpatico, le prime cose che nel partner è possibile valutare, sono sinonimo di qualità e di salute. Considerando ora che la densità di una popolazione come quella del Kazakistan, per la geomorfologia e il clima di quel paese, è di soli 6 abitanti/kmq mentre quella della Germania, per esempio, è di 228 abitanti/kmq, si può concludere che il Kazakistan – al contrario della Germania – sia un paese che andrebbe ripopolato, anche secondo una più equa distribuzione della popolazione mondiale (rispetto alle risorse del territorio) di cui la natura non può non aver tenuto conto. Considerando infine, che, a motivo degli occhi dalla plica mongolica, la quasi totalità delle donne Kazake possono considerarsi tra le più interessanti, si approda a una di quelle che preferisco tra le possibili conclusioni: è plausibile ipotizzare che la plica semilunare non sia solo un adattamento all’ambiente, ma, piuttosto, un richiamo sessuale che sembra però essere un vero fallimento evolutivo: non ha sortito l’effetto sperato. Flussi migratori che ripopolassero l’Asia centrale non ne sono mai avvenuti.
Guglielmo Apollinare)

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