Nel posto dove mai mi sarei aspettato, ancora una nota utile alla comprensione del gentiluomo confuciano. Per giunta per bocca di un palermitano. Il “Notturno” di Gabriele D’Annunzio. Si legge: “20 decembre. Il motoscafo di Sant’Andrea romba alla riva. Porto con me le valige e il sacco dei messaggi. – Conversazione generale. Si parla del mistero, del mondo occulto, poi della fortuna, dei talismani, dei feticci, dei malefizii. – Sono con noi Manfredi Gravina*, Gigi Bresciani, Alberto Blanc. – Si parla della ‘psiche’ giapponese, poi di quella cinese. Manfredi parla con acume del gran signore cinese, dell’impossibilità di entrare nella sua intimità, della sua cortesia impenetrabile.”
*Manfredi Gravina, della casa reale siciliana Gravina e Von Bulow di madre, ufficiale della regia marina, sinologo e infine Alto Commissario della Società delle Nazioni per la libera città di Danzica, Palermo 1883 – Danzica 1932, tumore al colon.