INDULGENZA di Gaetano Altopiano

Non posso non dedicare il mio tempo anche alle operazioni più ordinarie. Mi spiego: non posso non farlo con lo stesso piacere che mi dà una mansione gradita. Non sarebbe corretto. Né sarei coerente con me stesso. Ogni cosa ha diritto a ogni atomo del mio rispetto, e non solo la minoranza di queste o quelle a me più congeniali. Capisco sia seccante fare cose tipo cambiare una lampadina o buttare la spazzatura, o, ancora peggio, dovere intrattenersi col vicinato o bagnare i cavolfiori, ma bisogna sforzarsi e considerare che anche seguire il discorso del premier da Ventotene è un’occupazione che deve procurare piacere. A prescindere dal contenuto o dalle parole che usa. E una volta imparata l’indulgenza persino vedere un intero telegiornale diventa possibile. 

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