C’ERANO UNA VOLTA LE CARTOLINE (a Cochi e Renato)

Esse vivevano di luce propria. Di lucido proprio. Esse si chiamavano per nome: Cartolina. Esse avevano lo stesso nome. Di nome proprio. E si offrivano ai clienti dei paesaggi di montagna e di mare. Esse si vendevano in edicola, per strada, al bar di Casal Utveggio. Anche a Casal. Anche per Santa Rosalia. Esse si potevano inviare senza raccomandata. Senza essere raccomandate. Esse venivano imbucate. Proprio così. Ma in quel buio non perdevano il colore. Uscivano dalle buche non come cartelle esattoriali. Esse uscivano di nuovo a colori. Più che mai. Come la televisione a colori. Esatto. Queste erano le cartoline. Che erano tutti i giorni così. Non solo a Natale. Esse contenevano anche un regalo. Nel retro contenevano tra destinatario e mittente, parole. Un bel regalo. Anche a Natale. Parole lucide. Come di carta cartolina. Esatto. Esse non avevano sotto le parole le righe. Certe volte sì. Esatto. Alcune parole cadevano in verticale, altre poco poco oblique. Così e così. Certe parole tremavano come le mani dei bambini o dei vecchi. Dei vecchi, non tutti però. E dicevano saluti. Non dicevano, noi stiamo bene e voi come state. Dicevano soltanto, Saluti. E’ in quel momento che si rigirava la cartolina. Lucida, luccicante. E leggevi in sovrimpressione, saluti da Barcellona. E allora capivi che avevano copiato. Come bambini impreparati. Le rivoltavi cercando il bollo sul francobollo, e scoprivi che questi bambini. Bambini impreparati e bugiardi. A Barcellona non c’erano mai stati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CUPOLE, MIRAGGI E VENE UMANE
La figura dell’uomo senza volto non è infrequente nelle discussioni delle sorelle Nakamura. Ciononostante, la più giovane tra loro nutre Read more.
notte che è giorno
che non riesco a dormire a luce spenta. Di notte casa mia è un covo d’elettricità, negli angoli più remoti Read more.
VIALE DEL RACCONTO
povera piattolina che non sai l’amore, la tragedia, il mal di denti, che non sai la serotonina, e i vizi Read more.
Tentativi di golpe fungino. 1
. il pungitopo appartiene alla categoria dei deterrenti dei] distopici la manovra a scatto irreversibile mancano] dall’elenco i nomi che Read more.
Portami a ballare un finale diverso (7)
Se solo tu riuscissi ad allacciarti da sola quel vestitino per me irresistibile, mi eviteresti degli sbalzi di temperatura corporea Read more.
da I GIORNI QUANTI (109)
“Abbiamo avuto un mostro in campagna.” D.A.M. Io sono uno scheletro. Sono il mio scheletro. Nessuno può togliermi dalla poltrona Read more.
CORONA
Perderai ancora tempo con le bolle di sapone, con la pace bipolare e gli adesivi di liquirizia, riguardando foto senza Read more.
VIENE FUORI (da INSETTI 2002)
trovato il pettine locali schiarite saranno foschie con isole a tratti si generalmente a tratti no   un pettine settentrionale Read more.
L’ANIMA DEL GATTO 5
Sono stati estratti oggi molti sassi che arginavano la mandibola al pianterreno. Stavano deposti a 30 cm dalla superficie con Read more.