UN CONIGLIO CONIGLIO

E tu cosa vedi? Io vedo un coniglio? Ma un coniglio coniglio? Per niente. E allora cosa vedi? Vedo un coniglio armato di un fucile. Un coniglio armato di un fucile fucile? Puntato puntato. E come lo tiene. Lo tiene a due zampe e mi sembra il Bernardelli a quattro quattro canne di mio padre. Una quadrippietta? Doppiadoppietta la chiamava mio padre padre che sbagliava sempre, era un illuso. Sbagliava mira mira. Mai un coniglio. Con la doppiadoppietta. Mai. Ma bravo in in certo senso. Amava gli animali, in particolare organizzava ogni sera una cena per i conigli della contrada. In particolare per uno, il più grande. Lo chiamava Elio. Ma chi Elio, il coniglio dei cartoni animati? Non quello, quell’altro con i capelli animati. Aveva capelli animati? Che salivano in cielo quando si toglieva il cappello. Capelli, cappello. Pervacco. E tuo padre. Mio padre dimenticava la quadrippietta e si arrampicava su quei capizzi di capelli di Elio. E adesso dov’è. E’ proprio davanti a noi, è quello che ci sta puntando. E’ così che è morto, vero? Sì, è così che è morto. Elio ha puntato il fucile, ha sparato, e mio padre è morto sparato sparato.

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