IL DESOLATO

Durante l’ora di applicazioni tecniche, sostenendo l’inutilità di cose come imparare a traforare un foglio di compensato o costruire un circuito elettrico elementare, il professore ci insegnò a usare una pistola. Gli allenamenti, per i seguenti fatti pratici, non cominciarono prima di aprile di quell’anno, 1974, periodo in cui i topi, sbucando dai tombini di via Emerico Amari, si arrampicavano lungo i canaloni del palazzo di fronte la scuola seguendo le scie odorose generate dalle prime ondate di caldo. Passavano sotto gli scarichi del secondo piano e tentavano l’arrembaggio al terzo, dove qualcuno, puntualmente, stoccava grossi sacchi di spazzatura sul balcone per giornate intere. Inutile, quindi, specificare chi o che cosa fosse il nostro bersaglio. Ma il preside, un bel giorno, inoltrò ugualmente una formale richiesta di chiarimento al professor Terrana, dicendosi desolato ma costretto a quell’indagine da fatti sopraggiunti il giorno prima. Erano i topi? Erano i sacchi di spazzatura? O era l’uomo che li depositava tutte le mattine?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

UN IMPASTO
8.94   un impasto in forma di susina croccante sapore morbido di pistacchio zuccherato vanigliato di colore avorio bruciaticcio un Read more.
Portami a ballare un finale diverso (8)
Spegni la luce prima di uscirmi dal cuore, qualcuno sennò potrebbe pensare che sia ancora occupato. Colpiscimi e stordiscimi, se Read more.
ASTRAGALO
Non so cosa pensano gli altri del proprio letto, magari nemmeno ce l’hanno, un letto, e perciò mi riesce difficile Read more.
Un canone sul pericolo di piacere I
Occhi pinare sput e qui lavoro leggondi are su tutte  le fedi e le divise ca ssiamo fare con gli Read more.
CHECK-OUT
24 non sono bravo con gli addii con 12 niente stasera portami a vedere un film sdraia il tempo a Read more.
ORA CHE NON PASSA
e taglia il fiato, s’arruginisce di bestemmie, s’infanga di rabbia, il Capo. Non ci arriva a trent’anni, ma suo padre, Read more.
Alla follia di Banvard tutti (4)
In questa scena del film è inverno a Berlino. Durante il breve tragitto in metropolitana, lo sconosciuto disegna sul libro. Read more.
UN TAMBURO
Sono il tamburo di tutte le guerre, quando una guerra mi carezza la guancia, mi gratto il naso e sparo. Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 71
Incrinata da un bavero di spine Sono il rampollo acido del monte L’aurora buia di chi lavora Di chi divora Read more.