UN PENSIERINO di Gaetano Altopiano
Allampanato e solitario, il pazzo. Chiedeva la carità per conto degli animali: cuccioli, cani bastonati, gatti randagi e cardellini ancora in gabbia. Tutte cause sacrosante. Per me non tengo nulla, diceva a chi gliene dava, ma un pensierino, un pensierino, diceva. Lo trovarono impiccato alla trave maestra di una stamberga che abitava saltuariamente insieme a altri poveri disgraziati. Una tana, più che altro – zona Oreto. La Caritas – si è saputo dopo – ogni tanto provvedeva a rifornire lui e gli altri di quello che poteva, latte, vestiti, pasti caldi, quando poteva e solo mentre dormivano, perché erano tipi intrattabili. Lui stesso un giorno – raccontavano gli Angeli della notte – pubblicamente prese a pedate una signora che non volle contribuire alla causa: ma un pensierino, un pensierino, gridava mentre scalciava. Il traffico bloccato tra piazza Croci e l’aeroporto di Orly.