Gli occhi spenti di James Gandolfini, la voce roca di Asia Argento, la faccia di Pound sul cofanetto meridiano, quel zigzag di colori tra capelli sale e pepe, il cassonetto che nessun addetto svuota, Hotel California degli Eagles (ma con chi ero?), le due caprette bianche sconfinate oggi tra i miei ulivi e Gurù la donna-capra del signor Bisognino, Paul McArtney visto sfecciare su una Rolls verde scappottata e la Rolls con tendina ricamata a guida indiana che da Victoria Station mi depositò in un lercio hotel di puttane. Così, anziché contare, mi addormento.