Lei è un’emotusologa: una che sa interpretare gli atteggiamenti del viso e ne trae indizi importanti; per esempio, quello che si sta pensando; per esempio, quello che si intende fare nei minuti successivi all’esame; per esempio, se si è stati implicati in un assassinio. Qualcosa di simile alle vecchie teorie lombrosiane -oggi considerate pura follia – solo che la diagnosi riguarda facce in movimento, non facce statiche. In altri termini, secondo l’Emotusologia, i delinquenti non hanno tutti comuni caratteristiche fisiognomiche che li tradiscono (come sosteneva Lombroso) ma, se ben sollecitati e sotto la pressione di apposite domande, identiche reazioni del viso. Rivalutare le teorie lombrosiane non sarebbe male, allora, dato che la differenza con questa nuova scienza consisterebbe semplicemente nel riconoscere un’auto, per esempio, non dalla forma ma dal rumore del motore.