LISBONA/LISBON

Lisbona
davanti al peep show polveroso dimesso disorlato scolorato vuoto
nel locale delle sardine fritte ottime per famiglie di buon appetito e muratori
le ombre del mondo, lo splendore delle storie ricadute nel sogno
innocente, come un pesce spada sbagliato e/o l’acqua del baccalà
un signore maturo paffuto gira tra i tavoli e canta versi suadenti rassegnato, ammiccante, risoluto
compiaciuto tostato a punto: siamo,  finisce e un altro gentiluomo si alza dai tavoli e continua riflesso
e gli avventori lo guardano ammirati di fumo sull’acqua
e ancora l’uomo vorrebbe raccontarci la sua storia  portoghese
e ci consegna una striscia di carta con un link per conoscere
le geografie rotte dell’atlante
la pietra delle vele, delle croci e la folla impietrita.
da che parte sta l’oceano?
al limite della luce il lampione si accende
tra Trieste e San Francisco
la signorina che conduce il tram  ci porta al deposito ridendo
Lisbon
in front of the dusty peep show disoriented discolored empty
in the local fried sardines good for appetite families and bricklayers
the shadows of the world, the splendor of the stories recaptured in the dream
innocent, such as a bad sword fish and / or codfish water
a chubby mature gentleman turns around among the tables and sings suedly resigned, winking, resolute
happy toasted to the point: we are, it ends and another gentleman gets up from the tables and continues reflection
and the adventurers look at him admiring the smoke on the water
and still man would like to tell us about his Portuguese history
and handing us a strip of paper with a link to know
the broken atlas landscapes
the stone of the sails, the crosses, and the crowded crowd.
where is the ocean going?
at the end of the light, the lamppost lights up
between Trieste and San Francisco
the lady who drives the tram takes us to the store laughing

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