Una volta JFK sapeva distinguere tra un telecomando e un telefono. Tra un occhiale di fastidievole portanza e un pince-nez trapiantato nella cornea. Ora sono tempi nuovi. JFK non distingue. Non sente necessità di disambiguazione. La riforma della legge elettorale o il festeggiamento degli 85 di Monica Vitti sono per lui idem. Eventi accaduti? Può darsi. JFK non ha interesse a saperlo. Il vuoto flotta nella sua testa e lo fa sentire aparo. Però, sorprendentemente, in certe notti bufaline si sveglia di soprassalto e ricorda tutto il suo mondo in dettaglio. Il cobra rizza la testa dal cuscino, comincia a scrutare saggiando il buio.