nell’ala ovest del municipio è conservato sotto vetro con telecamere l’alabarda in argento dello stemma nobiliare dei proprietari terrieri dei fondatori dell’insediamento rurale normanno a trieste
l’usciere del comune tirando l’alabasso che alza la bandiera con lo stesso simbolo ma con pernottamenti d’emergenza all’aperto
à la belle ètoile “alla bella stella”
schieramenti politici diversi eppure con lo stesso andazzo di problemi al ristorante mangiando à la carte anziché a menù fisso
la sorpresa del salasso direttamente proporzionale alla quantità della somma dei primi e secondi di cui uno à la coque
non corrispondendo al conto alacre
ma il proprietario nordista (con la tipica espressione sembra dirci che i ladri siamo noi di pasta saracena
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i lungomari della città sicule hanno tracce degli alaggi per tirare con la fune imbarcazioni al grido di guerra alalà (dai greci in tempi in cui a molti veniva privata la capacità di pronunciare parole come alalia
conquistando i mari dell’alalonga più pregiato del tonno e scintillante come l’alamaro argenteo sul colletto di due carabinieri di pattuglia al porto insospettiti dalla sporgenza de lambicco arabo per distillare i liquori spunta dalla mia valigia di turista alcolico mentre indisturbato fanno passare uno con un alano perché è à la page anche se non è al corrente delle sue origini di cane spagnolo per la caccia agli orsi e cinghiali
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l’alabana l’albanello e l’albarola sono tre vini bianchi derivati dalla stessa parola ma dall’emilia alla sicilia e alla liguria si fa d’enormi differenze per molti indistinguibili
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l’albedine dell’albagio dei pilastri in ferro di un centro commerciale
sembra di averlo visto nella lana di greggi sempre che si stanno allontanando nell’insonne cammino d’estate in una notte lunare
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il lavoro di tutti è cambiato quando i farmacisti hanno abbandonato l’uso degli alberelli come pandora il vaso rimediando a mali comuni
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l’albergo era un ex riparo dell’esercito sin dal medioevo
l’ospitalità però è nata da guerre fra consorterie di signori.
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il fazzoletto del rappresentante di pesticidi nel taschino della giacca spunta come le macchie bianche sulle foglie dell’albicocco in albicatura (un virus per mancanza di clorofilla dovuta all’innesto
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l’unico palazzo nobiliare del paese è stato ereditato per albinaggio da napoletani forestieri morti senza discendenti unici di spirito nobile
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ceco come un albino riflette la luce intollerante
alle radiazioni della vita sugli strati
l’uccello in gabbia per l’albiolo privo d’acqua sembra dire il mio nome per rimprovero perché se cantato viene subito scritto nell’albo delle cose da fare
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l’albogatto mi fa pensare alla coda bianca di un gatto
al tronco del pioppo e suoi derivati alla carta bianca fra una parola e l’altra agli albori di un’epoca all’albugine di mia nonna a tutti e due gli occhi chiedendomi d’infilare il filo nell’asola dell’ago
gli occhi della nonna rimangono fissi su di me come quelli di una gatta di notte che riflette la luce
l’albuginea (nome del tessuto connettivo fibroso di alcuni organi scoperti in uno dei suoi libri ed anche un pesciolino d’argento segnalibro nel suo album proteico all’uovo e nel sangue l’albumina usato anche per carta fotografica nei vari momenti della sua vita ad indicare di dover aprire ogni tanto e sempre di più ciò che ti sazia
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l’alcade condannò l’imputato per la sua urina da un mese alcaptone cioè molto acida per mal assorbimento alcalino cioè basico nella città di alcantara con cui aveva rifoderato anche il divano vicino al terrazzo con vista sulla fortificazione del centro storico d’alcazar
davvero una storia ingarbugliata inverosimilmente verissima
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alchemico come la rugiada sull’alchemilla raccolta per altro mistero
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