1
niente mi salva dal richiamo palatino
mi ricavo dal pozzo la circolarità del bong
di ciò che dalla coda sale verso il romanzo
imparo poi se vengo giù e distinguo il tu
dall’io con salti che nel bong risuonano
un falco volteggia sul crinale e traccia
con l’ombra sgorbi che mi specchiano
alto sul pozzo il vento mi porta più in su
e poi ancora ma ora picchiando non trovo
i cerchi delle parole che s’incrociano
2
lo strumento luccica tra le tue mani
sento lo strappo nelle dita addormentate
la palpebra che s’impenna rovinando
la voce fa perle sulla stoffa del divano
ti inseguo ma non sei più fuori del pozzo
siamo ombre lontane dalla palizzata
rileggo la cartolina poi nella mezzaluna
ho già mandato il messaggio di merito
bevi senza voglia acqua ghiacciata di pozzo
un’ecchimosi si appoggia alla tua pancia