GLI SPOSATI

Nonostante il brutto tempo gli sposati avevano deciso di partire. A niente era servito il monito del telegiornale: venti forti e neve a bassa quota, mari in tempesta. Fai la valigia, aveva detto lo sposato. E lei aveva obbedito. Ma avevano maledetto gli aerei, quando, andando dentro a un triplice temporale, alle 9.45 di quel giovedì, il Boeing si era inclinato di brutto e aveva annaspato per dieci minuti buoni prima di riuscire e riprendere quota. Mai più, avevano gridato. E avevano maledetto i treni, quando, intorno alle 2 del pomeriggio, nel tratto Zurigo/Bellinzona, una bufera di neve aveva costretto il Superveloce a fermarsi per più di 2 ore con tanto di guasto alle pompe di calore. E avevano maledetto anche gli autobus, sul pullman Bellinzona/Lugano, quando il ghiaccio li aveva fatti sbandare fiondandoli contro il guard-rail di un viadotto alto almeno una ventina di metri. Mai più. Il piacere provato all’uscita dell’autonoleggio, dove alle 22.30, e non senza difficoltà, erano riusciti finalmente a affittare una Mercedes familiare, però, li aveva ripagati. Gli sposati ora si godevano il tepore dei 22 gradi sintetici che uscivano dal cruscotto che odorava di nuovo davanti a uno spettacolo di luci e luminarie e viaggiavano spediti: presto sarebbero arrivati alla fine. La sposata si fidava.

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