Il primo giorno
d’un tratto il molliccio
mi avvinghia il collo
come una sciarpa
qualcuno mi aveva lanciato
un interminabile pene di toro
E’ fuggito un toro nero
erra sul cavalcavia
impaurendo il traffico,
lo ricorriamo
impugnando coltelli
bastoni elettrici e birre
corre si ferma torna
arrivano i carabinieri coi mitra,
ora è steso su un velo d’erba
e sussurra qualcosa alle mosche.
Ivano Ferrari, in “Macello”, Einaudi 2004