…C’è poi Prollo che mantiene in equilibrio i tavolini. Quest’ultima è una dea che dicono sia nata da un guscio d’uovo abbandonato nella pattumiera della famiglia Manguzzi, nei lontani anni Cinquanta: era l’alba, mentre la cucina era appena illuminata dai primi raggi solari resi lattiginosi dalle tendine di lino, mentre fragorosamente brontolava il frigorifero (uno dei primi frigoriferi, tutto paffuto e tondeggiante), mentre qualche rara formichina si affrettava nella penombra a cercare una briciola, Prollo batté per la prima volta le ciglia sul mondo, aprì gli occhi e si trovò circondata da quell’enorme buccia d’uovo, quasi una grande muraglia. Subito accorsero gli altri dei: Garath per primo, il dio che consente all’acqua di scorrere nei tubi, il grande Garath padrone dei rubinetti e di ogni doccia. Vide Prollo, la vide in tutta la sua smaglianza e ne provò invidia profonda. Giunse poi Faath il piccolo dio che permette il versamento dell’acqua nei bicchieri, gerarchicamente inferiore a Garath e dunque da esso dipendente. Uniformandosi d’istinto al suo superiore, anche Faath provò invidia, invidia profonda…