NELLA NUOVA CASA

Oggi ci siamo guardati a occhi storti, fiutati. Ma lei è troppo più grande di me. Spalle enormi, proietta un’ombra da circo. Ed ha ventre esteso, concavo. Come voliera. Forse neanche mi vede, non si è neppure accorta che sono entrato, che le sono penetrato dentro, con tutte le mie cose.
Forse neanche mi vede, non si accorge neanche, tanto è immensa e io così irrilevante.
Non si è neanche resa conto che vivo dentro di lei.

In effetti, però, insomma. Non posso dire che mi stia guardando dall’alto, per quanto mi sovrasti con la sua capigliatura sporca di nuvole. Ha occhi dappertutto ed io devo ancora capire dove sono questi occhi e se sono occhi amici. Non ci parliamo.
Ci cerchiamo, forse. Ci scrutiamo con istintiva diffidenza.

Al mio risveglio, stamattina, lei è ancora lì. Ferma, gonfia di sole.
Forse voleva farmi una carezza rassicurante: ho aperto il rubinetto e non usciva sangue, fanghiglia o spremuta di lucertole. Scorreva acqua normalissima. Ho bevuto.
Forse così vuole rassicurarmi. Ho girato la maniglia di una porta e la porta, docile e rassegnata, si è aperta. Ho aperto una finestra e il mondo, docile e rassegnato, era ancora là, intatto e gonfio di sole. Con questi piccoli innocui gesti, forse la Casa vuole dirmi che non mi vuole fare del male. Mi ha accettato, e forse vuole dirmi: puoi rimanere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HOLER MULLI
Erroneamente scambiamo un colpo di tosse per due bambini che danno fuoco a un emporio (perché il rumore è lo Read more.
FINE DELLE TRASMISSIONI (SIGLA)
L’ora di andare a letto è una cosa che s’interrompe tutto, una frattura insanabile, una dinamica seriale, non c’è seguito Read more.
DANCING&DANCING
Siamo quelle della Dancing&Dancing quelle che quando ci dicono “ballate” spalanchiamo le vetrate al terzo piano della nostra scuola di Read more.
SETTEMBRATA (10)
Cercando l’essenza dell’estate ho trovato un biglietto ingiallito da gocce di caffè disidratate. Sopra c’era scritto ‘ti amo’ con la Read more.
INFOCA IL CONDOMINIO
L’idea fu del reduce del quarto piano della scala H, ufficiale che si era distinto tra le fila del Regio Read more.
da I GIORNI QUANTI (98)
Un attore prende fuoco in scena. La gente applaude. Due attori prendono fuoco in scena ma poi si buttano nella Read more.
x96
Basta guardarti dentro un anello per vederti sfocato. Che sia il volto umano o il collo di una bottiglia d’acqua Read more.
alla Follia di Banvard 4
In questa scena del film   quel che si scrive   prima o poi   accade. Read more.