scrivere-2

scrivere é coitare senz’al­tro incentivo che l’es­serci della scrit­tura. é indizio crudelis­simo del­l’incompletezza dell’esserci.
co­s’ha la scrittura di tanto erotico? bisogna chiederlo a gli oc­chi. e gli occhi a me dicono che nella scrittura tro­vano l’intera umilia­zione del vedere – senso pieno di un nulla dal quale viene fuori un’e­nergia senzanome che porta ovunque ci sia qualcosa a cui perciostesso diventa ne­cessario dare un nome. – scrivere che é la sola cosa che faccio quando interrompo di farmi nella vita. e non mi piace. non mi può piacere. é un atto cen­sorio perento­rio che scancella se stesso mentre si viene svolgendo. si fa così l’espe­rienza del nonsenso di ogni simmetria. e della beffa che circonda l’esserci del numero. la cosa (lo scri­vere – l’arte la poe­sia…) perciò é bella (erotica) perché descrive il non­senso & la beffa – che sono signi­ficazioni che arrivano qui (nello scrivere) da universi imperativamente ignoti l’uno al­l’altro. (é micidiale che il ns universo pratico fatto di tanto scrivere e di tanta scrit­tura ostenti un’indifferenza – se non una vera di­menti­canza – brutale verso un tale corpo del suo stesso fare/essere).

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