STORIE DEL SIGNOR JFK (120)

 

 

Le appendici non seguono più gli ordini di JFK. Si direbbe stiano ammutinandosi, la carne lasca tende alla libertà sciogliendo ogni singolo muscolo in alette volatili, la lingua madre trotta tra i denti a rischio reciproco infrangimento, l’occhio sinistro se ne va dalla parte del destro e il destro lo sfugge, il naso pencola come fosse già nel fazzoletto, le unghie non graffiano, semplicemente cadono, la pelle comincia già la muta polverosa, il testamento avanza la sua richiesta di fare presto. Allunga la testa dal suo loculo ancora immaginario e a viva voce si chiede se ha tolto le mele da sotto il lavandino, in effetti il posto sbagliato. JFK esegue l’ordine e quelle, il giorno dopo, tornano a sistemarsi sotto il lavandino.

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