passiamo al bebop e penso al bebè beccandoci sui mariti traditi del quartiere dal bel beccaccione che abita di sopra un becco contento che non se ne dà pensiero e resta amico dell’amante alla moglie del tipo che ha la beccheria all’angolo vendendo carne di capra e poi dei beccamorti meno costosi per un posto al cimitero e se potesse avere la funzione cattolica pur essendo stata tunisina musulmana
avendo fatto anche la buttana per due anni e pagare il viaggio e la droga all’aguzzino questo mio nonno lo sapeva e passiamo al becerume politico in tv alla quantità di besciamella nella lasagna al tipo di bechico contro la tosse e quanto è credulone domenico derivato da beco semplicione misurato col becquerel sul comodino che è l’unità di misura dell’attività delle sostanze radioattive delle ferie e di che cos’è un bed and breakfast
e di spiegarle che il cercapersona è per emergenza ma il beeper suona soprattutto per parlare come fossimo dei bedani (quelle frese per incavi nelle travi incastrando tutto quello che una certa befana sua figlia fa alle feste dell’apparizione
una beffa che porta ad una bega per futili motivi
un’azione diretta a deluderla clamorosamente ma alla fine le sono grato del suo essere beghina perché ha sempre ostentato quella devozione e assiduità da bacchettona-pia-vedova vivente in comunità cioè vincolata ai voti di ubbidienza e castità allontanando i begliomini begolardi e millantatori dopo la morte del nonno e soprattutto anche perché begolare con lei mi sembra di non parlare mai a vanvera