Quando il Mondo Reale decise di partire, venne da noi, su in alta montagna, per prendere congedo. Giunse in pieno inverno, in mezzo a una tempesta di neve. Bussò educatamente con le nocche ed era elegantissimo nel suo pastrano grigiotopo, profumato, i capelli tirati all’indietro col gel, la barba rifilata a puntino.
“Ci lasci per sempre?” disse mia moglie a occhi bassi, senza aspettare risposte. Però non provammo eccessivo dolore alla notizia della sua partenza, solo una lieve malinconia. Tanto più che Bettina, la più piccola delle nostre figlie, quando lui si voltò per uscire, se ne accorse (e stavolta chiaramente) che sotto il pastrano nascondeva la coda e la indicava col ditino. Quella sozza coda di capra che tutti sospettavamo avesse, senza essere mai riusciti ad averne conferma.
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