FAME

Non avevo fame. Quella sera non avevo niente fame. Perché ve lo dirò un’altra volta. Lei invece sì, e tanta. Ma il frigo era vuoto e lei mi chiese di scendere a comprare un paio di pizze e quattordici birre. Non avevo né fame né voglia di uscire. Era stata una giornataccia al lampone. Non risposi e mi buttai a letto vestito. Lei si mise a gridare, diceva che non poteva uscire perché aveva le calze bucate e una formidabile emicrania, e gridava, gridava, seppellendomi d’insulti. Ma io – spero d’averlo già detto – non avevo fame, volevo solo dormire e le calze gliele avevo comprate tre giorni prima. Mi addormentai, sognai di non mangiare. Lei entrò in camera e mi mangiò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HOLER MULLI
Erroneamente scambiamo un colpo di tosse per due bambini che danno fuoco a un emporio (perché il rumore è lo Read more.
FINE DELLE TRASMISSIONI (SIGLA)
L’ora di andare a letto è una cosa che s’interrompe tutto, una frattura insanabile, una dinamica seriale, non c’è seguito Read more.
DANCING&DANCING
Siamo quelle della Dancing&Dancing quelle che quando ci dicono “ballate” spalanchiamo le vetrate al terzo piano della nostra scuola di Read more.
SETTEMBRATA (10)
Cercando l’essenza dell’estate ho trovato un biglietto ingiallito da gocce di caffè disidratate. Sopra c’era scritto ‘ti amo’ con la Read more.
INFOCA IL CONDOMINIO
L’idea fu del reduce del quarto piano della scala H, ufficiale che si era distinto tra le fila del Regio Read more.
da I GIORNI QUANTI (98)
Un attore prende fuoco in scena. La gente applaude. Due attori prendono fuoco in scena ma poi si buttano nella Read more.
x96
Basta guardarti dentro un anello per vederti sfocato. Che sia il volto umano o il collo di una bottiglia d’acqua Read more.
alla Follia di Banvard 4
In questa scena del film   quel che si scrive   prima o poi   accade. Read more.