ho dovuto mettere il bite per riposizionare la mandibola di 2 mm per 5 metri di bitume colpendomi con la pala nel pavimentare il vialetto del garage in cui c’è la mia golf biturbo comprata di seconda mano da un biturgense di sansepolcro tra arezzo e firenze una corrispondenza biunivoca anche per biutare col fango i buchi dei due mandorli e non perdere la possibilità di bivaccare con l’amaca su cui riesco ad associare immagini di disordine e di confusione in modo bivalente guardando il lago che è il vivaio per le cozze uno spettacolo mozzafiato
il biviere di lentini al bivio oziando come un bizantino per bizza infantile di breve durata dato che sua moglie ci chiamerà per qualche bizzarria dei figli che ne fanno a bizzeffe ogni sera forse solo per rivoltarsi contro il suo modo bizzoco un po’ bacchettone da francescano di educarli a non guardare il blabla del televisore della violenza di qualche black bloc contro la globalizzazione al ritmo del black bottom danza ragtime perché sembrano staccar dalle scarpe pezzi di fango come chi si è impantanato nel black comedy per gli spunti divertenti e talvolta paradossali tirati fuori da un omicidio o comunque un azione delittuosa o un altro aggancio al termine ‘nero’ in modo razzista-cattolico, per un racconto variamente ispirato all’ambiente dei neri al blackjack simile al sette e mezzo che si gioca con due mazzi di carte ascoltando black music ed è in questi momenti che desidero un blackout ricordandomi dei bei tempi della blackpower una carezza la blandizia un pensiero al blank verse verso eroico della letteratura inglese dall’endecasillabo sciolto dei cinquecentisti italiani poi tocca allo spezzatino di carne blanquette (vitello agnello, pollo) cotto in salsa bianca che mi rende indifferente quasi blasé blasfemo ai blasoni di croci e mezzelune ecc cercando sempre di educarmi come fossi un blastema un gruppo di cellule indifferenziate che mantengono a lungo la capacità di proliferare