ABBECCEDARIO ARBITRALE-54

bevendo prima riprendermi ciò che è mio sento l’impressione di essere in un blue screen tecnica cinematografica che permette di riprendere attori oggetti animali isolati dal contesto in cui si trovano grazie forse allo sfondo uniforme blu successivamente rimosso da un altro sfondo fotografato in precedenza dando così l’impressione di trovarmi effettivamente in quel contesto una sensazione di un attimo attraversando il muro dipinto di blu del locale che mi ha inghiottito come fosse un blue tongue una malattia virale trasmessa dalla puntura di un insetto che provoca la febbre catarrale dando anche la “lingua blu” che ho visto in un bue del mio amico e non so perché mi è venuto in mente che potevo sapere in quale parcheggio di circoscrizione si trovasse il mio bus tramite il servizio trasporti col bluetooth per mezzo di onde radio dal “dente azzurro” soprannome del re danese harald II (sec. X) improvvisamente riuscendo a ricordare anche il nome del fiore della ballerina in giacca nella gigantografia del cartellone un bluettem di gradazione più intenso del celeste e più chiaro del blu tipo fiordaliso mentre dal locale esce un bluette una breve composizione pianistica di genere leggero elegiaco una scintilla dal sound check provando anche la mia di strumentazione cerebrale che realizza di essere vittima di un grande bluff come nel poker un rilancio non giustificato dal possesso di una combinazione vincente fatto allo scopo di far credere agli avversari di avere un punto alto e indurli a rinunciare al gioco senza chieder di vedere le carte insomma una prepotenza statale e vanteria infondata una montatura da parte del comune che credo non avrà più carte dal mio banco per continuare a scommettere in borsa

11.376

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un canone sul pericolo di piacere I
Occhi pinare sput e qui lavoro leggondi are su tutte  le fedi e le divise ca ssiamo fare con gli Read more.
CHECK-OUT
24 non sono bravo con gli addii con 12 niente stasera portami a vedere un film sdraia il tempo a Read more.
ORA CHE NON PASSA
e taglia il fiato, s’arruginisce di bestemmie, s’infanga di rabbia, il Capo. Non ci arriva a trent’anni, ma suo padre, Read more.
Alla follia di Banvard tutti (4)
In questa scena del film è inverno a Berlino. Durante il breve tragitto in metropolitana, lo sconosciuto disegna sul libro. Read more.
UN TAMBURO
Sono il tamburo di tutte le guerre, quando una guerra mi carezza la guancia, mi gratto il naso e sparo. Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 71
Incrinata da un bavero di spine Sono il rampollo acido del monte L’aurora buia di chi lavora Di chi divora Read more.
TESTE
Dice che compaiono solo le teste e che sono di carne, vere e vive. Sembrano tagliate via da un corpo, Read more.
quando c’era il cane
quando c’era il cane i nostri denti digrignavano i denti (fortunatamente c’era una sciarpa). la tua leggerezza era come una Read more.
CUPOLE, MIRAGGI E VENE UMANE
La figura dell’uomo senza volto non è infrequente nelle discussioni delle sorelle Nakamura. Ciononostante, la più giovane tra loro nutre Read more.