EQUILIBRISTI DI SCARSO TALENTO

In effetti quelle che voi chiamate Dolomiti e le dite sontuose, quegli immensi grovigli di roccia e di riverberi infuocati che “si slanciano”, voi dite, e vi sembra vogliano “spiccare il volo verso l’alto”, in effetti per come noi le vediamo dalla nostra millenaria postazione non sono che cose capovolte. Se ne stanno a testa in giù e gambe all’aria, tozze come equilibristi di scarso talento. E anche voi, in effetti, per come vi vediamo dalla nostra postazione, camminate a testa in giù e non si capisce come facciate a rimanere attaccati alla superficie del pianeta senza precipitare e perdervi nelle correnti del cosmo. Noi abitiamo la parte della Terra opposta alla vostra, siamo i popoli degli Antipodi, come direste voi. E noi, com’è logico, crediamo a stento alla vostra esistenza.
E tutti quegli omini che arrampicano aggrappati alla roccia, aiutati da corde chiodi e moschettoni, col fiato grosso muscoli tesi e tormento furente negli occhi, talvolta rischiando la vita e altre volte perdendola davvero, credono di salire chissà dove, tutti questi omini affannati e dicono di tendere verso le vette. E invece. Invece senza saperlo stanno precipitando giù, cadono in basso sempre più in basso verso il vuoto galattico e si dissolvono nel misero nulla abissale.
Come è logico, dunque, noi stentiamo a credere alla vostra esistenza.

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