cabalizza il cabalone fantastica l’imbroglione l’orditore di cabale con un caban un’ampia giacca femminile di linea sciolta a taglio sportivo il caffè cabaret è anche ristorante e il sabato fa spettacoli di varietà questa settimana un olandese mette in scena ‘la piccola camera’ il cabernet della gironda è a buon mercato e fanno entrare anche il mio caberù il cane selvatico dell’etiopia progenitore dei levrieri questi miei anni di studi sono accompagnati dal rumore del cabestano la puleggia a motore elettrico per smistare i vagoni ferroviari una volta credo di averci visto dentro dei cabili quelli della tribù patriarcale dei beduini in arabia genti islamizzate in genere quelli che come me hanno la mezza luna sul cabinet rivestimento esterno del personal computer il cabinista manovra i comandi sorvegliando gli apparecchi come un operatore alla macchina di proiezione cinematografica la cablata in sequenza logica prefissata (e non modificabile) nel complesso dei cavi conduttori di collegamento in un’apparecchiatura elettrica sembra abbiano qualcosa di nuovo ma è un illusione lo guardo stropicciarsi gli occhi forse per la notte brava che gli ha interrotto per un attimo le trasmissioni telegrafiche nel câble cavo sottomarino tra mani dita e cervello lo stropicciamento gli ha funzionato come nel linguaggio bancario l’operazione di cambio telegrafico con paesi transoceanici la corda riprende la sua consueta tensione dando alle manovre fermezza come fosse un cablotto quello per imbarcazioni con piccole ancore a tre bracci uncinate
guardo sempre nella sua direzione alla cabina di comando quando interrompo gli studi fumando una sigaretta alla finestra è un tipo che incuriosisce per il suo anello con pietra preziosa lavorata alla cabochon una superficie curva e inferiormente piano fatto per produrre giochi di luce liscia senza cerniera o grappa come direbbero i francesi alla caboche a ‘capocchia’
i treni s’infilano per tre miglia di navigazione marittima nei traghetti se il cabotaggio il traffico marittimo lo permette questo porto è soprattutto per l’attività di spedizione marittima di merci nazionali fra porti di questo stesso stato al massimo cabotano cioè navigano lungo la costa dal nome del navigatore caboto da non confondere con cabrare soprattutto di un aeromobile che è impennarsi o filmare dal basso verso l’alto ‘rizzati come capre’ come faccio sbruffando fumo al cielo perché mi è entrato nell’occhio
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