C’erano una volta due fiumi. Di questi, uno era vero, l’altro era finto ed erano sovrapposti all’altezza di qualche centimetro uno sull’altro, tanto che li avresti detti un unico fiume.
Su una riva del fiume finto avevano costruito una scuola vera, mentre sulla riva opposta di quello vero avevano costruito una scuola finta. Nella scuola vera insegnavano Professori finti. Nella scuola finta insegnavano Professori veri.
Le due scuole, costruite su rive antistanti, erano situate una di fronte all’altra e sembravano guardarsi, mentre gli edifici si specchiavano nelle acque (false e vere) dei fiumi.
Le collegava un ponticello sospeso fra le due rive.
Agli occhi degli Allievi tutte e due le scuole erano visibili, ma alcuni credevano che la scuola vera fosse l’una, altri che fosse l’altra. Così, quando ogni mattina gli Allievi con i loro zainetti colorati giungevano davanti al ponticello, il flusso si biforcava e si formavano due piccoli cortei che scorrevano in due opposte direzioni.
Va aggiunto, per concludere, che alcuni di quegli Allievi erano veri, mentre altri erano finti.
(Da “Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola”, inedito)