RIPESCAGGI (Jules Laforgue)

LA CIGARETTE

Sì, questo mondo è davvero piatto e quanto all’altro, frottole.
Rassegnato, senza speranza io vado alla mia sorte
E per ammazzare il tempo, in attesa della morte,
fumo in faccia agli dèi le mie fini sigarette.

Su, lottate, o viventi, poveri scheletri futuri.
In quanto a me, l’azzurro meandro che s’attorciglia verso il cielo
Mi tuffa in un’estasi infinita e m’addormenta
Come ai morenti effluvi di mille bruciaprofumi.

Ed entro nel paradiso fiorito di limpidi sogni
Dove si vedono, confusi in fantastici valzer,
Degli elefanti in foia e stuoli di zanzare.

E poi, quando mi desto pensando ai miei versi,
Io contemplo, col cuore pieno d’una dolce gioia,
Il mio caro pollice arrostito come un cosciotto d’oca.

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