VENGONO A ME

vengono insieme a me
il telefonino un po’ d’erba infestante
all’angolo nord ovest della veranda
il gusto del caffè il computer
il ginocchio destro e poi il sinistro
dentro i pantaloni grigi a quadretti
la sigaretta senza filtro accesa
il tabacco dentro la busta in tasca
la terza sveglia che suona d’improvviso
quando ormai sono fuori alla porta
odore di lametta sotto il naso
il deodorante nell’ascella
le chiavi in mano lo sportello
ora il volante ora la terza a sinistra

la migliore musica per accompagnarmi
lungo le linee di fine carreggiata
il bancomat i documenti tutti i pensieri
dietro gli occhiali da sole piegati ripiegati
assorbiti messi a posto contati sistemati
tutto dimenticato anche le manovre
a favore e contrarie a chiunque a qualunque
macchina a qualunque altra cosa lasciata
fuori al balcone in veranda le cose
che forse devo ricordare
come se tutto questo e il resto
potessero farmi del male
e così ogni cosa
sembra portarmi a lei

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