SULLE RIVE DEL TONTO (28)

Non è difficile individuare la “cinquantamila” – l’accattivante azzurro nuvolo della carrozzeria spicca, nonostante l’oscurità incombente, fra le auto d’epoca tutte di un giallo accecante. Raggiungerla, bordeggiando e, ad un tempo, carezzando con l’indice occhiuto le linee filanti di questi bolidi capaci anche da fermi di sfidare la tramontana che soffia sullo spiazzo, è stato emozionante!… Nel preciso momento in cui infilo la chiave nella portiera so già che girandola si spezzerà. In una qualche maniera estraggo il moncone di chiave rimasto nella toppa e, a passo svelto, m’incammino verso una zona della città dove, se la memoria non m’inganna, c’è un ferramenta che fa al caso mio. Per ore e ore percorro le vie deserte setacciando ogni isolato… Poi, poco prima dell’alba, ad un incrocio, afferro al volo una scia di profumo che mi ricorda Francesco… Sbatto il naso contro una porta sbarrata. Attraverso uno spiraglio tra i battenti vedo Tà e Francesco davanti ad una scrivania, sprofondati fino ai polpacci in un pavimento sbrilluccicante di trucioli metallici… Il rimastichìo tipico dei tasti di una Olivetti copre le loro voci…